Le presunzioni iuris et de iure (anche dette presunzioni assolute), consistono in quei fenomeni giuridici (dovuti a schemi di ragionamento logico-giuridico) per i quali, data l'estrema probabilità che un certo fatto (detto fonte di presunzione) sia indice di un altro fatto (detto fatto presunto), il verificarsi del primo costituisce e significa per legge la prova del secondo.
L'esempio classico di presunzione assoluta è offerto dall'art. 232 c.c., secondo il quale si presume concepito in costanza di matrimonio il figlio nato dopo che sono decorsi 180 giorni dalla stipula del matrimonio stesso. Un altro esempio è dato dall'art. 2 c.c., secondo il quale si presume incapace d'agire il minore d'età.
Contro le presunzioni iuris et de iure non è ammessa prova contraria e per questo motivo queste ultime si distinguono dalle presunzioni iuris tantum (o relative) avverso le quali è invece ammessa tale prova e si distinguono, altresì dalle presunzioni semplici, per le quali il legislatore limita fortemente la capacità presuntiva del giudice.
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