Mediazione 2.0, in molti l'hanno ribattezzata così.
Con gli 80 articoli del "Decreto del Fare" (si, ma del fare male!!!), il governo ci riprova, dopo la batosta arrivata dalla Corte Costituzionale.
Il Governo non si cura dell'interessi dei cittadini, ad avere un processo equo e giusto ed invece di migliorare la macchina Giustizia (ad esempio mettendo regole più stringenti ai magistrati).
Il Governo segue, come prevedibile le lobby forti, un esercito di mille camere di conciliazione private che, verosimilmente, hanno spinto le istituzioni a rinnovare un tentativo che era già clamorosamente fallito, perchè incostituzionale cioè CONTRO LA COSTITUZIONE. Ma che importa... ci si riprova. Perchè quello che conta non è l'interesse pubblico.
Così la mediazione obbligatoria, falsamente modificata, rimane - nella sostanza che conta - identica: la mediazione 2.0 mantiene del tutto inalterato il punto ineludibile della mediazione civile, ovvero l'obbligo per le parti di tentare una conciliazione prima di arrivare in causa, pur rimanendo (dalle prime indiscrezioni) esclusa la materia della responsabilità per danno provocato da circolazione di veicoli.
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